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HERE, SIMONE DE BEAUVOIR E STONER

books cinema film here lettura libri simone de beauvoir stoner Jan 28, 2025

Ci sono settimane in cui le coincidenze ti sorprendono, quasi come se libri e film si mettessero d'accordo per parlarti della stessa cosa, per portarti esattamente dove hai bisogno di andare. Questa settimana, per me, è stato così: ho ripreso in mano Memorie di una ragazza perbene di Simone de Beauvoir, uno dei libri che ha formato la mia idea di cosa significhi scegliere nella vita, e ho visto Here, il nuovo film di Robert Zemeckis, un’opera malinconica e profondamente umana che parla, a suo modo, dello stesso tema.

Leggendo Beauvoir e guardando Here, ho pensato anche a Stoner di John Williams, il romanzo che più di tutti racconta l’ordinarietà di una vita e, al tempo stesso, la sua straordinaria unicità. Un filo rosso lega queste tre opere: le scelte che facciamo, quelle che non facciamo, e il modo in cui esse ci definiscono, ci trasformano, ci raccontano.

 

Il coraggio di scegliere

Simone de Beauvoir -che è la mia Capricorno preferita, nata il 9 gennaio del 1908- , in Memorie di una ragazza perbene, non parla solo di sé, ma dell’universale.

 

 

  
 
 

Il suo percorso, da giovane donna ribelle nella Francia borghese e conformista, è una celebrazione della libertà di scelta, ma anche della fatica che essa comporta. Beauvoir racconta i momenti in cui ha detto no: al matrimonio, alla religione imposta dalla madre, a una vita che altri avevano pianificato per lei. Le sue scelte non sono mai facili né immediate, ma sono sempre consapevoli.

E questo mi ha portato a pensare al personaggio di Here. Zemeckis, nel suo film, non racconta una vita sola, ma un’infinità di vite, tutte legate da un luogo, da una casa. E in quelle vite c’è sempre lo stesso tema: il confronto con il tempo e con il momento presente, il “qui e ora”. Le scelte dei personaggi non vengono sempre fatte consapevolmente: a volte sono silenzi, rinunce, rimpianti che emergono solo a posteriori, quando ci si accorge che il tempo è già passato.

Una delle frasi che colpisce di più in Here è: “Avrei voluto fare di più, con questi anni.” E non è forse quello che ci diciamo sempre, ogni volta che guardiamo indietro?

 

La casa come teatro della vita

La casa di Here diventa una sorta di palcoscenico, un microcosmo che contiene il mondo intero.

 
 

  

 

 
 
 

Generazioni di famiglie si alternano tra le sue mura: alcune affrontano la vita con allegria e leggerezza, altre con dolore e rimpianto. È un luogo di creazione e distruzione, di speranza e perdita. In questo spazio fisso, il tempo si frantuma e si ricompone, mostrandoci la ciclicità dell’esistenza umana.

Non ho potuto fare a meno di pensare alla stanza di Stoner, il protagonista del romanzo di John Williams. Anche lui vive in spazi che sembrano banali, ma che contengono tutta la complessità della sua vita: l’aula in cui insegna per decenni, la casa in cui si rifugia, i corridoi dell’università che percorre senza mai lasciare un segno apparente. Eppure, in quelle stanze, Stoner compie le sue scelte: decide di amare, di non arrendersi, di restare fedele a sé stesso, anche quando tutto sembra ostile.

 

Il peso del tempo e la leggerezza della vita

In Memorie di una ragazza perbene, Beauvoir scrive: “L’unica cosa che mi fa paura è l’idea di non aver vissuto.” È una frase che potrebbe appartenere anche a Zemeckis, che in Here esplora la tensione tra il desiderio di vivere pienamente e l’inevitabilità del tempo che passa. Il film non nasconde la malinconia che accompagna ogni esistenza, ma riesce a essere anche dolcissimo, quasi giocoso, nel modo in cui racconta le vite dei suoi personaggi.

E poi ci sono quei momenti che sembrano un’epifania. Come la famiglia bohemienne di Here, che vive con allegria e inventa una poltrona magica che tiene i piedi sollevati da terra. È un simbolo, come tutto nel cinema di Zemeckis: un richiamo alla leggerezza, al desiderio di librarsi oltre il peso della vita quotidiana. E non è forse questo che fa anche Beauvoir, quando decide di scrivere e pensare, di trasformare la sua vita in un’opera d’arte?

 

La forza delle scelte, grandi e piccole

HereMemorie di una ragazza perbene e Stoner mi hanno ricordato che ogni scelta, grande o piccola, ha un peso. Anche il silenzio, anche l’inerzia, sono scelte. E alla fine, ciò che conta davvero non è fare la scelta perfetta, ma scegliere con consapevolezza, con coraggio.

Simone de Beauvoir, Stoner e i personaggi di Zemeckis ci insegnano che non possiamo controllare il tempo, ma possiamo decidere come abitarlo

Non possiamo evitare il dolore, ma possiamo trovare la bellezza anche nei momenti più semplici.

Se non hai mai letto Memorie di una ragazza perbene, te lo consiglio con tutto il cuore. È un libro che ti spinge a riflettere su chi sei e su chi vuoi essere. E se hai visto Here o letto Stoner, sono curiosa di sapere cosa ne pensi: ti hanno fatto riflettere sulle tue scelte di vita? Scrivimi, mi piacerebbe parlarne con te.

Intanto, ti lascio un esercizio di consapevolezza filosofica

 

Le Scelte di Vita e il Tempo

Prendendo ispirazione da Memorie di una ragazza perbene, Here di Robert Zemeckis e Stoner di John Williams, riflettiamo sul tema delle scelte e sul modo in cui abitiamo il nostro tempo. Questo esercizio ti guiderà attraverso alcune domande filosofiche per esplorare la tua relazione con le decisioni, il tempo e il significato che dai alla tua vita.